FAQ sulla Mindfulness

E' solo stare fermi a meditare?

No. Sebbene possa implicare a volte lo stare seduti in silenzio e portare l’attenzione al respiro e al corpo, il protocollo Mindfulness Psicosomatica (PMP) prevede molte altre pratiche di lavoro sul corpo, sulle energie e sullo scioglimento delle tensioni. Vengono utilizzate le Meditazione Dinamiche dove si usa ampiamente il moviemnto e gli esercizi di energetica che rinvigoriscono il corpo e ampliano le energie.

E' imparare a "svuotare" la mente?

Spesso si pensa che la mindfulness consista nell’imparare a fermare completamente il flusso di pensieri. In realtà, la mindfulness non mira a eliminare i pensieri, ma piuttosto a diventare consapevoli di essi, osservandoli come eventi mentali passeggeri, senza farsi coinvolgere o giudicarli. L’obiettivo non è il “vuoto mentale”, ma la consapevolezza del contenuto della mente.

La Mindfulness è semplice "rilassamento"?

La mindfulness può essere vista solamente come una tecnica di rilassamento. Sebbene la pratica possa portare al rilassamento, non è questo il suo scopo principale. La mindfulness è un modo per stare con se stessi e con la propria esperienza nel presente.

La Mindfulness è "evitamento" di esperienze spiacevoli?

Si potrebbe pensare che la mindfulness sia un modo per evitare o sopprimere il dolore fisico o le emozioni negative. La mindfulness insegna invece a cambiare il proprio rapporto con queste esperienze, accettandole senza reagire automaticamente o lottare contro di esse. Aiuta ad aumentare la capacità di “vivere il dolore” e a riconoscere la distinzione tra la sensazione spiacevole primaria e la sofferenza secondaria causata dalla reazione mentale ad essa.

Mindfulness come "assenza di emozioni" o "diventare impassibili"

La mindfulness non mira a sopprimere le emozioni. Piuttosto, permette di essere consapevoli delle emozioni, osservandole emergere e svanire senza esserne sopraffatti. Insegna a “attraversare il fiume delle emozioni” con consapevolezza, senza evitarle né rimanerne sommersi.

La Mindfulness è la "ricerca della beatitudine"?

La mindfulness non ha come obiettivo la ricerca di stati di perenne felicità o beatitudine. Insegna che gli stati emotivi vanno e vengono e che è importante accettare anche le sensazioni spiacevoli come irrequietezza o frustrazione, senza considerarle fallimenti.

La Mindfulness è una pratica esclusivamente "formale"?

La mindfulness non è limitata alle sessioni di pratica in quanto si tratta di avvicinarsi ad uno “stato di mindfulness” che può essere poi piano piano portato nel quotidiano tramite la pratica informale, che consiste nel portare consapevolezza nelle semplici attività quotidiane: mangiare, camminare o lavarsi i denti.

La Mindfulness è una pratica "passiva" di "rassegnazione"?

Si potrebbe essere tentati di vedere il concetto di accettazione, un principio chiave della mindfulness, come rassegnazione o passività. L’accettazione nella mindfulness è invece una disponibilità a vedere le cose come sono nel momento presente, il che può essere il primo passo per un cambiamento consapevole e attivo. Non significa tollerare l’inaccettabile o rinunciare ai propri valori.

Quale è il ruolo del "non giudizio" ?

Il concetto di “non giudizio” può essere frainteso come il non dover fare più scelte o il non dover più valutare le cose. Nella mindfulness ci si riferisce all’osservazione imparziale dei propri pensieri, emozioni e sensazioni senza etichettarli immediatamente come “buoni” o “cattivi”. Questo permette di prendere consapevolezza dei propri schemi mentali senza rimanerne intrappolati.

Legami con credo religiosi o ideologie

Nonostante le sue radici nelle tradizioni contemplative buddiste, la mindfulness è stata ampiamente laicizzata e resa accessibile a tutti e non richiede quindi di aderire a nessun credo religioso, ideologia, gruppo o filone di pensiero.